Zucchine bollite in salsa aka impugnazione dell’eredità e vendetta sul genere umano

Preferiamo leccare il sudiciume scuro tra le mattonelle del vostro tinello, piuttosto che mangiare cotanto squallore!

(by Wasabi)

Questa ricetta dovrebbe intitolarsi “Come far diventare gradevoli anche le zucchine bollite”, in realtà si tratta di una preparazione davvero antica, le preparava già mia nonna più di 70 anni fa.




No, tesoro. Questa ricetta dovrebbe intitolarsi “Mancanza di rispetto".  Ma nel senso, proprio quella, quella che fece tu’ nonna in una pigra giornata di marzo che te manco eri nata.

L’unica cosa sana in tutto questo contesto è che la zucchina scelta è romanesca, quindi dolce, esagonale e poco acquosa. Per il resto non ne hai imbroccata una, dal pane in cassetta (“o mollica di pane raffermo”. Ma perché? Nun se po’ porta’ ai piccioni in piazza? Bisogna per forza mangiarsi il pane muffito? Perché, amica, vecchio è un conto, raffermo mi fa pensare alle spore fungine e alla penicillina… Abbi pazienza), al pizzico di mentuccia, che ti ostini a chiamare aroma anziché erba aromatica.

La nonna, dall’alto della sua attuale dimora, ti guarda scuotendo appena il capo. 

“Mezzo bicchiere di olio? Ma io manco ce l’avevo, l’olio, all’epoca mia…”

Zucchine ricoperte di sbobba acida, l’orrido verbo “nappare” usato accazzodicane giusto per sollevare il tono del post. Un po’ quello che hai tentato di fare con delle zucchine lesse le quali, al riparo dal blob quasi rosa, sarebbero comunque risultate più oneste e potabili.

Invece no. Ci hai dovuto convincere che questa è una leccornia, tirando in ballo tua nonna che

- non abbiamo conosciuto 

- non può più difendersi

Brava. Bel lavoro. 

Ma, dicci, che tra noi ci sono dei notai ex machina: che t’aveva lasciato in eredità? 

La stufa in ghisa o il fagiano impagliato che teneva vicino alle foto di poro nonno?

Se vuoi impugnamo il testamento. Ma tu, per cortesia, esci dalla cucina. Posa quel mestolo. Vai all’aperto… respira.