venerdì 6 novembre 2015

Appetizer per Happy Hour. Appethour per Happy Izer. Un'immonda salsa cocktail da gratinare.


Eeeeetciù!! - Salute! - Grazie.
Amici smart dell'Happy Hour, amiche dello spuntino dinamico, compagni del Brunch, del Lunch veloce, del mangio in piedi una foglia di lattuga centrifugata e riparto di slancio per altre 10 ore.
Simpatizzanti del quick, dell'appetizer, della tartina di pochi centimetri quadrati che "il mio pranzo è tutto qui", cultori dell'oliva farcita che riuscite a mordere 37 volte masticando come se in bocca aveste una coscia di cinghiale arrosto, benvenuti. Cominciamo?




Questa ricetta è dedicata a voi, proprio voi foodbloger super impegnate ma sempre fighe, perfette, nate shampate e messainpiegate, voi che andate a letto col pigiama a forma di tailleur perché è l'unico indumento che oramai riuscite a concepire. Al mattino non vi alzate, vi levate, lignee e già con la base di trucco spalmata sul volto, riuscite a preparare la colazione a tutta la famiglia, già profumata e vestita, stirata e inamidata.

Voi, che a sette anni sapevate già che avreste lavorato in un ufficio, come mammà e papà, voi col culto del venerdì, voi che con tutte le cose da fare "il mio blog è un angolo di paradiso in cui mi lascio andare in un abbraccio soffice in cui il tempo si ferma e mi tiene tra le sue braccia sicure come un rifugio", voi che avete sfogliato Afrodita di Isabel Allende ed è il libro che vi ha cambiato la vita e "mi sembrava di leggere le confidenze di un'amica", eccetera eccetera. E la domanda è, ma voi, ogni tanto, almeno una volta nella vita, di nascosto, al buio, da sole, di tanto in tanto, silenziosamente, impercettibilmente, voi avete mai scorreggiato?

A parte il quesito intestinale, voi, care signore, fate un cocktail di gamberetti demmerda!
Siete in grado di trasformare l'Happy Hour in Sadness Hour.
Riassumiamo in pochi punti come si fa questo Appetizer, che dire tartina è troppo demodè.

1) Sbollentare i gamberetti, meglio se surgelati (!).

2) Spadellare i suddetti gamberetti con burro e cipolla sfumando con cognac.

3) Uccidere il tutto (anzi, il niente) aggiungendo del groviera grattugiato, paprika e sale.

4) Seppellire questo nulla con il contenuto di un uovo sbattuto.

5) Tra gli ingredienti c'è anche un bicchiere di panna che compare in foto ma che non viene menzionato nella ricetta. Paura.

Dopo la tostatura del pane e lo spiattellamento della poltiglia su di esso, è il momento di una bella passatina in forno, senza far raggrumare troppo la salsa però, mi raccomando, basta solo una gratinatina, una gratinatinuccia. Ma vaffanculo.

                       


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