lunedì 9 novembre 2015

Dalla laguna alla tavola, Turtles Pride. Le mozzarelline affogati (nell'impudicizia).

No, non c'è un refuso nel titolo. Sono proprio mozzarelline affogati, okay? 


(by Wasabi)

Nostalgici dei cartoon anni 80 nonché delle cose fatte con criterio, Vi auguriamo un felice inizio settimana.

La qual cosa potremmo noi manifestarla con frizzi, lazzi e canzonette e invece, poiché ci escono le fiamme da ogni orifizio a causa di alterne vicende calcistiche occorse ieri pomeriggio, Vi mostriamo questa.

O queste. O questi.



Quattro foglie in croce di insalata zuppa di acqua nel fondo di una cuccumella Ikea, impreziosite da – tenetevi forte! Molto più forte! Di più! Fate conto che appena cominciato il derby l’arbitro si sia inventato un rigore a vostro svantaggio, dai!! – mozzarelline spiritose, a cui la food blogger ha fatto gli occhietti con ketchup e sbrosce varie.

Ora, non è per l’assoluta inutilità di cotanta insalata, della pubblicazione della ricetta e financo della food blogger stessa.

È che tale assemblaggio accazzo ha pure un titolo. Ed è sbagliato.

Perché queste, siori e siore, non è “insalatina in tutta fretta”, o “insalata dukan dell’impiegato”, o “latte e cazzate in ciotola”.

No, amici. Queste testoline simil Tartarughe Ninja alla Riscossa che spuntano da una maltrattatissima lattuga sciacquata, sono MOZZARELLINE AFFOGATI.

Ripeto, per i puri di cuore: MOZZARELLINE AFFOGATI.

Dunque, il discorso è semplice pur se ampio.

Tu, amica, non solo non hai fatto la spesa.

Dichiari di non aver avuto tempo di cucinare. Di postare cagate, però, sì.

Di scrivere due righe asettiche per mantenere il ruolo, sì.

Tuttavia la fretta eccola lì, marpiona. Le mozzarelline non sono affogate. I bocconcini non sono affogati.

Le mozzarelline sono affogati.

Il tuo imbarazzante tentativo di dare un tono ad una cagata pazzesca (cit.) ha preso pure lo scivolone del refuso dattilografico.

1... 2...
... e tre!

Quelle capocce di Ninja Turtles che sbucano dalla boscaglia di acqua e nulla che ti ostini a chiamare insalata, hanno perso ogni dignità. Ogni senso.

Si guardano attonite, da dentro la ciotola, invocando presto la morte. Sì, anche la tua.

Hanno provato vergogna, poi paura, poi ancora imbarazzo.

Non sanno se augurarsi una fine veloce, in bocca alla basita progenie della cuoca, o metter su un disco degli Earth, Wind and Fire e cominciare a dimenare i fondoschiena come forsennati.

Ninja Transgender. Mozzarelline Ibiza. Ecco, questi sono titoli degni.

Oppure il nulla.
Metti in tavola ‘sta mondezza e posa il tablet.
Che di un bel tacer non s’è mai scritto (cit.).
Delle stronzate, invece, sono pieni i libri. E i foodblogs.




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