martedì 9 giugno 2015

Giù le mani dai fiori di zucca, porci!


Dhè ai cavalli, miei prodi!

Quando è troppo è troppo! Lo abbiamo detto tante volte, magari con un tono un po' retorico o beffardo, ma... adesso facciamo sul serio! Un'ignara e malvagia segnalatrice ci "suggerisce" di dare un'occhiata a questa ricetta. Bene, vediamo un po'...


Riso venere. Dài, è facile prendersela col riso venere, il risultato è sempre quello del classico piatto di formiche o di larve, e se ti va male, come in questo caso, dal fondo del termitaio fuoriesce della brodaglia scura come un buco nero.

Ma il problema non è questo, e nemmeno quella pappina bianca spiattellata sul riso. Il problema è che lì dentro (non ce la faccio... non ce la faccio...), lì dentro (passatemi un bicchiere di acqua e zucchero, vi prego!), okay, lì dentro ci sono dei fiori di zucca! Come è possibile trattare il fiore più magnificente che la natura ci ha donato in questo modo, insozzandolo di Philadelphia o panna da cucina e latte?

Citazione testuale "...a seconda della vostra disponibilità", philadelphia o panna. Il fiore di zucca, più romantico di una rosa, più sensuale di un'orchidea, più delicato di un ramoscello di mimosa, trattato come la più vissuta delle baldracche! A te, caro fiore di zucca, vanno tutti i nostri pensieri, in te convergono gli apici dei nostri cinque sensi. Ti siamo vicini in questi momenti in cui il genere umano dà il peggio di se, abbrutendosi e diventando bestia senza intelletto.

Verso di te dovrebbero innalzarsi canti di gioia, inni di giubilo, sinfonie divine. Tu, che vai consumato solo fritto o ripieno, esaltato nella tua essenza profonda. Tu, o fiore di zucca, che campeggerai nel bouquet nuziale delle nostre mogli, accetta le scuse più profonde che possiamo farti, prostrati e coperti di vergogna come un maiale di guano. Perdonaci se puoi.

Alla vista di questo magnifico piatto, anche Beyoncé sembra scossa!


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