mercoledì 9 settembre 2015

I biscotti togo fatti in casa e la desolante storia del piccolo Palmiro.

In questi casi, palettina e sacchettino. E diventiamo cittadini modello in un attimo..

Palmiro era un bambino molto fortunato, aveva un mamma molto attenta alla sua alimentazione, gli preparava dei gran bei manicaretti, ma soprattutto gli spiegava l'importanza di mangiare tanta frutta e verdura per crescere forte e sano...



Palmiro era molto intelligente e capiva che sua madre aveva ragione e che teneva molto alla salute di tutta la famiglia. Ma come tutti i bambini, Palmiro avrebbe mangiato quantità letali di dolciumi, montagne di patatine chips fino a secernere sale iodato dai pori, sarebbe stato capace anche di ingurgitare le proprie mutande, se solo le avessero fritte!

Palmiro era così ossessionato dai prodotti inscatolati dei supermercati che sua madre, preoccupatissima, per renderlo felice in occasione del suo imminente compleanno, decise di riprodurre alcune delle leccornie che più bramava. Ah, stolta e incauta madre! Tu hai ceduto alle lusinghe dei prodotti industriali e perirai per questo! Come ha fatto a non sfiorarti l'idea che sia piuttosto arduo (se non impossibile) riprodurre in casa ciò che viene realizzato serialmente da una macchina?

Il compleanno di Palmiro fu un successo di numeri, tutta la classe si presentò a casa, i bambini erano allegri ed eccitatissimi, fu un tripudio di gioia e risate, fino a quando... Fino a quando la madre, tronfia e orgogliosa non entrò trionfale in salotto urlando: "Sono arrivati i dolciiiiiii!", e scoperchiò il vassoio che conteneva una sua personale reinterpretazione dei biscotti Togo.

In quel momento una nuovola passò davanti al sole, in casa calò uno strano gelo su tutti gli ospiti, tranne che su Palmiro, il quale batteva le mani estasiato e osservava con le pupille dilatate quel succulento vassoio. Ad un certo punto, dalla schiera di bambini basiti, si levò una vocetta candida: "Ma è merda!". Scoppiò una risata come un boato, e fu questione di pochi istanti prima che si levasse all'unisono il coro "Palmiro mangia la merda, Palmiro mangia la merda, Palmiro mangia la merda". La mamma, raggelata, tentò di sedare gli animi: "Ma non si dicono queste cose, non è merda, è cioccolata!". Purtroppo era già tardi. Palmiro adesso è un adulto con uno strano disturbo, ma questa è una storia che non vogliamo raccontarvi.

Meglio essere rapiti da un improvviso colpo di sonno, che approfondire la storia di palmiro e di quei maledetti togo fatti in casa.

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