martedì 21 marzo 2017

Umanoidi di sfoglia, un dessert che supera l’antropocentrismo.


Gli hanno sparato al cuore

Cultori delle pitture rupestri Inuit (?), amici e parenti della famiglia Angela, studiosi Darwiniani, sacerdoti dell’evoluzionismo, benvenuti su Orrori da Mangiare, il blog alienista che si commuove davanti allo sguardo lagrimoso di un povero Vulcaniano abbandonato in tangenziale e che lascerebbe schiattare volentieri di fame intere comunità di umani.


Era da tempo che aspettavamo un dessert in grado di superare il concetto di essere umano, e finalmente, frementi e fremebondi ce lo siamo trovato davanti!

Non potevamo credere ai nostri bulbi oculari, quando dal buio senza fondo del web è emersa una forma ostile, eppure vagamente familiare.

Ecco! Eureka! Ohibò! Ecce Alienum! Me cojoni!



Traslucida di sostanze zuccherine, questa ancestrale icona sacra edibile rappresenta di certo un idolo adorato dagli umanoidi di un pianeta gemello della Terra.

Nonostante il corpo vistosamente deforme, possiamo intuire la presenza di protuberanze superiori e inferiori che ipotizziamo fungessero da arti.

Il capo, privo di collo, è incassato nella massa corporea, un massa piena, pesante, tozza, tarchiata e tracagnotta.

Per non parlare del volto, un’enigmatica espressione di sgomento caramelloso, lo sguardo perso in direzione di un orizzonte indefinibile, un piglio glitterato ma severo, capace di giudizi profondi e in grado di fungere da guida per un intero popolo dalle fattezze oltre l’umano, verso il disumano.

                         

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