mercoledì 23 settembre 2015

Involtini di frittata ai piselli: il dramma dell'incomunicabilità umana in un piatto angosciante.


Questa notte vi apparirà in sogno
Amici dell'arte culinaria astratta, benvenuti sulle frustrate pagine di Orrori da Mangiare!

Frittatine di uova accartocciate su stesse, piselli surgelati in guazzetto di lacrime, e sugo di pomodoro come sangue innocente appena sparso. Oggi parleremo dell'incomunicabilità degli umani, un dramma che coinvolge tutti senza pietà. 




Può il tinello di casa essere rappresentativo del malessere umano? Possono i piselli surgelati soffrire di spleen e piangere lacrime amare? Può la tua cena avere una coscienza? Secondo l'artista culinario di oggi, si.
Questi involtini di frittata ai piselli sono il piatto dell'empatia "par excellance". 
Il piatto che ci farà chiedere scusa al nostro vicino per aver fatto cagare il cane di fronte al suo portone, il piatto che ci farà perdonare le suocere, il piatto che ci renderà comprensibile l'uso delle sottilette nel ripieno delle frittatine.
Questo è il piatto che farà pronunciare a vostro marito la frase: "Ti devo parlare!".
Vedete come già accende la voglia di comunicare, per ovviare al nostro triste destino di uomini prigionieri di gabbie mentali?

E l'artista foodblogger che ha prodotto questo piatto della coscienza, è anche lei vittima di gabbie mentali, e sondando la sua condizione di prigionia ha prodotto quest'opera liberatoria e rivelatrice, affinchè tutti potessimo capire.
Com'ella ci suggerisce, è un piatto perfetto per l'imminente triste inverno, che coi suoi rigori rende dura la vita, evocando in maniera emblematica il violento momento in cui ci si siete sulla tavoletta del bagno, più o meno della stessa temperatura delle nevi di Cortina d'Ampezzo, con le natiche che sprigionano il tepore del sonno sotto le coltri.

Scambiamoci un segno di pace.

                 


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