giovedì 11 settembre 2014

Cucina (fin troppo) creativa: quando il piatto da portata non c'entra un cazzo con la portata.

Click per ingrandire. Ho come l'impressione che il mondo stia per finire.
Ta-daaa! Dite la verità, questa non ve l'aspettavate, lo so, siamo ai confini della realtà, sembra quasi un fake... e invece no!


Prendete un foglio di carta bello spazioso, mettetelo sulla superficie pulita di un tavolo e con un pennarello nero disegnate 'la logica'. Uno schizzo basta e avanza, non vogliamo mica un capolavoro, ma solo un semplice disegnino di come v'immaginate 'la logica'. Fatto? Bene, adesso prendete il foglio di carta, riducetelo in minuscoli pezzettini, mettete questi pezzettini in bocca, masticate per un po', salite all'ultimo piano di un palazzo e sputate giù in strada il vostro bolo cartaceo. Poi scendete sul marciapiede, individuate quello che resta della vostra 'logica' e calpestatela per bene con la scarpa, in modo da renderla un tutt'uno con la strada. Ecco fatto, adesso siete mentalmente pronti per questa foto-ricetta.

Il pollo, lo sappiamo, è un animale terrestre, il quale nasce, vive, ama, si riproduce, si nutre e crepa sulla superficie del nostro martoriato pianeta terra. Diciamo che il pollo, con l'acqua, non ha mai avuto niente a che fare, tranne nel caso in cui, dopo morto, noi non lo bollissimo per preparare un buon brodo, ma quella è un'altra faccenda.

Per una ricetta del pollo all'arancia (ma non era l'anatra che si preparava con l'arancia?), il nostro food blogger di oggi ha scelto un piatto da portata che a me ha provocato un repentino quanto imbarazzante aumento del tasso di sudorazione ascellare. Non so cosa mi sia successo, ma appena ho aperto questa ricetta, una vampata bollente mi ha travolto all'improvviso tutto il corpo, sarà durato un millisecondo, un battito di ciglia e avevo le ascelle ridotte a due spugne dei piatti dopo aver lavato l'intero servizio per 12.

E con le ascelle ancora grondanti, mi son messo a scrivere di questo pollo presentato sul piatto a forma di pesce, un clamoroso non sense che ha dato un sense a questo nostro giovedì di merda. Grazie, grazie davvero.

Ehi tu, Daniel Bryan, tu che sei un wrestler che conosce il mondo, riesci a trovare un senso a questo piatto?


2 commenti:

  1. Una cosa manca a questo blog: la mitica, dimenticata, introvabile FONTE. Abbiate il coraggio di lincare e attirarvi le ire del foodblogger!

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    1. Ciao Cristina,
      premetto che la fonte è rintracciabilissima, basta usare google.
      Poi non si tratta di mancanza di coraggio, è che vogliamo che questo blog continui a divertirvi e divertirci, senza il rischio di essere chiuso, e forse le fatidiche FONTI interessano solo a chi vuole accanirsi. A noi bastano e avanzano le foto, sono fantastiche, le guardiamo, ci prendiamo 10 minuti per prenderle in giro e poi le dimentichiamo. Continua a seguire l'orrore, ciao! :D

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