Se togli il giallo è una foto in bianco e nero. |
Ma come si fa a postare per quasi un anno, accorgendosi solo da poco del magico mondo delle scaloppine? Con quanta stoltezza ci siamo accaniti sui wurstel o sulla panna da cucina, quando avevamo a portata di mano il terreno vergine delle skaloppe!
Ska ska ska, skaloppa! Che mondo circense, colorato, assurdo e simpaticamente deplorevole, quello delle scaloppine. Ci scusiamo per tutto quello che vi abbiamo fatto perdere finora, ma consci che ci perdonerete, siamo qui per recuperare.
E quindi proseguiamo a cuor contento, pubblicando queste scaloppine al vino bianco adagiate su di una molle collina di purè di patate annegate nell'olio. Che genio compositivo, ci ricorda i placcaggi del rugby o anche, e qui scende giù una lacrima di nostalgia, i corpi martoriati dei lebbrosi de I promessi sposi, che venivano accatastati sui carretti dai monatti.
Ed è col cuore gonfio d'angoscia che i malcapitati cui è toccato mangiare questo piatto, si saranno trovati l'esofago bisunto d'olio, il mento scintillante di rivoli d'extravergine e il palato cementificato dal purè. Aumentiamo la suspense e per servire in tavola organizziamo una cena al buio: vedrete che l'effetto sorpresa di questo piatto illuminato da una torcia è sotto i vostri occhi, e per fortuna non tra i vostri denti!
L'idea è quella di mangiare e poi, una volta tornati a casa, provare a disfarsi di quelle scaloppine uccidendole nella pancia.
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