lunedì 16 gennaio 2017

Le tre S che hanno sconvolto il web: Salmone in Salsa roSa.

Guarda! Il manico della forchetta è in tinta con le fette di limone!



(by Wasabi)

Amici tristi provenienti da allevamenti intensivi, fedeli della mappazza, rosei mini ponies della tavola, aficionados. Quello che all’inizio vi sembra un piatto sano, vi disturberà il sonno stanotte.




L’urlo di Much. Io questo vedo, nella composizione pronta per essere infornata. Un fetta brutta di salmone, tre di limone, stagnola.
Fosse stato solo questo, lo avrei trovato poetico, quasi. 
Straziante, nella sua salubrità. 
MA.

Nasco per essere disattesa. 
Lavoro ad Orrori da Mangiare per mostrarvi la verità, cruda, brutta e puzzolente che sia.

NON SONO UNA CUOCA, annuncia umile la foodblogger.
E, limortaccitua, cotanto pleonasma ci arriva urticante. 
Abbiamo smesso dal 1989 di fare la salsa rosa con ketchup e maionese. 
Adesso è appannaggio esclusivo degli under 10, quando vogliono improvvisarsi cuochi e preparare un tramezzino a sorpresa per mamma e papà. O per il cane.
E tu proponi la rosea sbobba su un trancio di salmone trattato come non meriterebbe nemmeno la suola di una scarpa vecchia.

“Sfilettate”, dice. “Ricoprite”, incalza. Il tutto in un italiano incerto, figlio sicuramente di una tastiera biricchina.

Non leggiamo male quando leggiamo che la foodblogger e famiglia “lo prendono spesso al ristorante”. Ecco la notizia che trasforma il nostro bluemonday in (salsa) pinkmonday: amica, ce dici ando sta’ che lo evitiamo?



                           

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