Di' la verità, vuoi prendermi per il culo? |
In realtà, se proprio vogliamo essere precisi, il nome completo di questo piatto agghiacciante sarebbe "Parmigiana di patate e fettine", ma arrivati a questo punto, chi diavolo se ne frega di conoscerne il vero nome. Sarebbe davvero l'ultimo dei nostri problemi.
Per la realizzazione di questo nulla gastronomico, dovremmo prima di tutto perdere il senso della decenza, totalmente: ognuno di noi ha i propri metodi per farlo, quindi usate il sistema che vi piace di più (ubriacatura molesta, uso smodato di cannabinoidi, elettroshock, autosoffocamento, inalazione di colle, ripetuti colpi di testa su laterizi forati, ecc.). Una volta che le parole "gusto", "stile", "ricercatezza", "sensatezza", "criterio" vi suoneranno nè più nè meno come placidi ed incomprensibili muggiti, è ora di mettervi a cucinare la vostra strampalata parmigiana.
L'idea è quella di usare patate e fette di carne a strati, giusto? E fin qui ci eravamo arrivati con drammatica facilità. Dunque si parte dalle fette di patate, poi si aggiungono quelle di carne, poi ancora patate e così via, fin quando il vostro senso della "misura" (muuuuuuuuu) non vi suggerisca di fermarvi. Dopo aver cosparso i vari strati con aromi alla rinfusa e sale, distinguetevi nella blogosfera-che-cucina con una generosa spolverizzata di parmigiano grattugiato, così come vuole la tradizione, altrimenti che parmigiana sarebbe. Eh.
Accendete il forno e usatelo per cuocere codesta bestemmia, attendete i minuti necessari e poi portate in tavola questa rocambolesca parmigiana 3.0, la parmigiana definitiva, quella che mette tutti a tacere con la forza della sua disarmonia, una parmigiana fatta di patate, fettine di carne e inconsapevolezza. Travestitevi da essere umano cosciente e pasteggiate assieme ai vostri cari come se nulla fosse. Poi è ovvio, se per caso aveste un blog di cucina, bhè, perchè non pubblicare on line questa sconcezza?
Proviamoci di nuovo: "sensatezza", "criterio", "logicità"
Muuuuuuuuuu
_joshua
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