venerdì 3 ottobre 2014

Il coniglio di Nosferatu e altre considerazioni sulle catacombe.

Click per ingrandire. E se non volessi ingrandire stavolta?
Si può cucinare in una catacomba? Se c'è il gas, si.
Ci siamo sempre chiesti come sarebbero le catacombe se i vari comuni d'Italia vi facessero arrivare il metano. Si potrebbero trasformare in men che non si dica in accoglienti cucine per i food bloggers del Belpaese, che troverebbero un luogo isolato tutto per loro in cui portare avanti indisturbati i loro esperimenti culinari.

E qui, di culinario, c'è solo questo povero coniglio, che cosce aperte e chiappe in vista, è stato atrocemente disteso in una teglia e messo in forno con 30 pezzetti di patate (sembrano 29, ma una patata è stata simpaticamente incastonata tra le gambe della bestiola, avete notato?)

Fotografato di sfuggita, in un ambiente buio e malsano come solo una catacomba può essere, questo piatto dalla plasticità diagonale sembra volerci suggerire qualcosa. Ma cosa? Forse che sarebbe ora di chiudere il blog? O di comprare una nuova fotocamera (sai, questa da mezzo megapixel di risoluzione è stata leggermente superata da qualche decina d'anni)?

E così, distesi carponi come questo coniglio, contornati da cattivi pensieri come patate al forno, ci apprestiamo a digerire l'ennesima porcheria che il mondo del food italiano ci propina quotidianamente.

Christina Applegate, coscia o costato?


1 commento:

  1. Deliziosamente osceno. :-) Per quanto l'oscenità possa essere deliziosa, s'intende. :-D

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