Un'idea apocalittica di polpetta. |
Amici della comodità, sostenitori della pigrizia, collezionisti di manine per grattarsi le spalle, centauri metà umani e metà sofà, benvenuti su Orrori da Mangiare, il blog che, avendone voglia, potrebbe alzarsi dal divano per prendere un'altre birra.
Benvenuti cari amici beoni! Sappiamo bene quanto sia faticoso dedicarsi quotidianamente alla cucina, e oltre allo sforzo fisico, siamo coscienti anche del tedio di dover scegliere almeno due volte al giorno cosa portare in tavola.
Ah, se fosse per voi, come per noi del resto, ce ne staremmo tutto il giorno in ammollo in piscina, con le braccia spalancate a reggerci sul bordo, sorseggiando ritempranti succhi di frutta da una mezza noce di cocco, da cui spunta una cannuccia lunga lunga che ci permette di bere senza cambiare posizione.
L'unico sforzo che ci concederemmo, facilitati dal principio di Archimede, potrebbe essere quello di controllare di tanto in tanto il livello di raggrinzamento della pelle degli alluci.
Per far fronte al logorio della vita moderna e proseguire a farci baluardo dell'ozio più inverecondo, perché non aumentare l'autonomia dei cibi plastificandoli? Così ci toccherà cucinare solo saltuariamente, godendoci il tempo libero.
Non sarebbe meraviglioso se in quella piscina galleggiassero queste succulente polpette di ricotta e funghi ricoperte di fontina avvolta in deliziosa plastica trasparente? Certo, dovreste prima risvegliare la vostra attenzione e cercare di distinguere le polpette in questione dalla cacca di condor. Ma perché mai quel dannato pennuto dovrebbe peritarsi di cagare proprio in corrispondenza del vostro villone hollywoodiano, e sulla piscina per giunta?
Ok, ok, non abbiamo una piscina, nè un villone hollywoodiano, e sospettiamo che neanche voi siate provvisti di cotanti comfort. Perdonate le nostre trasfigurazioni della realtà, ma anche chiamare polpetta questa roba deforme è una trasfigurazione della realtà, un volo pindarico di condor con una evidente intossicazione intestinale.
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