venerdì 15 gennaio 2016

Risotto funghi e mirtilli: crisi d'identità tra i prodotti del bosco

Jerry, chiedo l'aiuto del pubblico!

Amici della montagna, estimatori dei sapori forti, allevatori di cani da tartufo, fan di Cappuccetto Rosso, accoppiatori compulsivi di ingredienti random, benvenuti su Orrori da Mangiare, il blog che piange lacrime di malinconia ricordando Il Pranzo è Servito di Corrado.




Care foodblogger monelle, sappiamo che vi piace farlo strano!
Un tempo vi stuzzicava farlo con le fragole, ma poi l'abitudine ha spento l'ardore che provavate per questo lussurioso frutto.

Avete cominciato ad avvertire strani mal di testa che a lungo vi hanno impedito di cucinare, lasciando i vostri mariti in bianco. Ma una vera foodblogger trova sempre il modo per riaccendere la fiamma dei fornelli, che il tristo marito credeva spenta per sempre, una vera foodblogger ritrova la scintilla della creatività rompendo i tabù, e anche qualcos'altro. Una vera foodblogger, dicevamo, ama farlo strano e trova nuovo vigore negli accoppiamenti azzardati, osando unire, da umana fallace qual è, ciò che Dio aveva accuratamente tenuto separato.

Questo risotto con funghi e mirtilli è audace, eccentrico, gelatinoso e ha il colore del cemento fresco. Giace nel piatto, immoto, depresso, diventando a pieno titolo, il pasto ideale da gustare davanti ad un film polacco degli anni 70, rigorosamente in lingua originale. Di domenica. Mentre fuori piove un nuovo diluvio universale. E il gatto ha la diarrea, ma timido com'è non ha fiatato, ha voluto che lo scoprissi tu lasciandoti un indizio sul divano, saturando nel frattempo l'aria del salotto di fetore d'uovo marcio.

Le indicazioni di somministrazione del piatto ci suggeriscono di gustarlo proprio in occasione del pranzo domenicale, adagiato su una copertina di branda da galera, quelle che ricordano la carta vetrata, avete presente?

Vorremmo poter dire qualcosa per ridare dignità a quei poveri funghi martoriati dall'inquietante ammontare di parmigiano presente nel piatto, ma quei mirtilli ci impediscono di pensare ad altro.




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