Il piatto che la trinità Barbieri/Cracco/Bastianich ci invidia! |
Amici dell'esoterismo culinario, se non avete la parola d'ordine non potete proseguire con la lettura del post, purtroppo con certe forze oscure non si gioca: potrebbero rovinare quel che resta dei vostri giorni, per sempre!
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Per iniziare il nostro rituale, dopo aver adunato a tavola tutti coloro i quali sono a conoscenza della parola d'ordine, necessitiamo di un peperone vermiglio, come il sangue, come le fiamme che arderanno sulla bocca dei vostri stomaci.
Ora prendete del pane raffermo e a turno, ciascun commensale bestemmierà l'Artusi con uno sputacchione assestato sulla superficie del suddetto pane.
Quando il pane sarà ammollato dallo sputacchio di tutti i partecipanti al rituale, disponetevi a pentacolo attorno al foodblogger cerimoniere, che intonando una nenia ossessiva, con uova, grana, aglio e prezzemolo impasterà la polpettona di pane da immolare al Principe del Maalox.
Adesso, in coro, maledite la passata di pomodoro, che simboleggia il sangue dei maestri d'impiattamento, versato invano.
Lasciate che il peperone vermiglio cuocia per un'ora in casseruola, trascorso questo tempo, trasferitelo "col suo sugo" in una fornace a 200 gradi per 45 minuti, finchè non avrà raggiunto lo stato magmatico.
Friggete in olio OVE, (per carità non pronunciatelo al rovescio, stolti!), dei frammenti minuscoli di pane lacero e dategli il nome per niente rassicurante di 'crostini'.
Sistemate sull'altare candido il peperone trasfigurato, avendo cura di formare coi "crostini" due file da tre, che nella cabbalah culinaria simboleggiano il bacarozzo.Che c'entra il bacarozzo? Troppe domande, stolti! Accogliete gli spasmi intestinali senza fiatare e deglutite il bolo bollente. Per cessare il rituale, ruttate alla sinistra del vostro commensale respirando a pieni polmoni.
E' un rituale che può causare effetti collaterali, fenomeni di possessione sublinguale e strani pruriti alle mammelle, procedete con cautela.
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