Una vita in bilico: ecco la torretta che non sappiamo come mangiare.

Click per ingrandire. Stasera si cena in compagnia delle nostre fobie.

Amici dell'assurdo in cucina, bentornati tra le nostre illogiche pagine! Oggi vogliamo presentarvi un piatto palindromo. Ma andiamo con ordine, se è possibile...

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Potete godervelo così com'è, oppure guardarlo a testa in giù. Potete cambiare anche l'ordine degli addendi, tanto il risultato non cambia: fa sempre schifo! E' una pietanza che solleva degli interrogativi, ma per dispetto non dà alcuna risposta.

L'unica cosa che sappiamo è che è bene non muovere troppo il piatto, altrimenti questa torretta di pane, carciofi e piselli, poco saggiamente costruita su una solida base di piselli, crollerà rovinosamente, lasciando dietro di sè morte e distruzione.

Che dire di questo piatto che trasuda liquido giallo? E' il classico impiattamento che tenta di stupire e ci riesce, ma forse non per lo stesso motivo che voleva la foodblogger! Sarà un antipasto? Sarà un secondo? Sarà un contorno? Che sarà? Sarà quel che sarà! Non vogliamo indagare oltre, anche se in effetti una domanda ce l'abbiamo: ci chiediamo, come si mangerà? Con coltello e forchetta? Partendo da dove? Forse si mangia con le mani legate dietro la schiena tuffandoci la faccia.

Forse si mangia a mani nude, prendendo i piselli uno alla volta. Certo è che di fronte a questa spadellata di carciofi, piselli, prosciutto crudo, zenzero, limone, cipolline, aglio, prezzemolo, vino bianco e pane di segale, sistemati strizzando l'occhio alla sublime arte architettonica di Renzo Piano, preferiamo un rassicurante panino. Siamo ignoranti e primitivi, cari amici, riusciamo ad accettare solo cose di cui abbiamo fatto già esperienza in passato. Perdonateci se potete!

Johnny non riesce manco a centrare la cannuccia e noi stiamo qui a preoccuparci per una strana torretta. A volte la vita è ingiusta.

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