Fissalo, John! E' meglio dell'LSD! |
(di WASABI)
C’è una cosa che le signorine in età fertile dovrebbero tenere a mente: in “quei giorni”, oltre ad indossare tre etti di lattice e cotone in mezzo alle cosce, dovrebbero evitare le situazioni di stress.
L’avviso di garanzia delle ovaie viene anticipato puntualmente da uno stato emotivo tale da farci scoppiare in lacrime al semaforo, se solo dal giallo diventa rosso, piuttosto che inveire contro Giuliacci e progenie quando annuncia una variazione – anche di un grado – nelle temperature (con conseguenti alti lai davanti ad un armadio aperto).
E’ facile, se ti metti a bighellonare su internet, che qualcosa urti la tua suscettibilità da mestruata, presto o tardi.
Ecco, fedeli della sugna, io ho peccato di leggerezza.
Durante l’ovulazione mi sono messa a cercare una ricetta.
In realtà, una delucidazione: i minuti esatti per un uovo alla coque.
Digitare “uovo lesso” sul banner è innocente quanto gugolare alla voce “stallone” o “segretarie con gli occhiali”.
Ed è stato a seguito di faticoso slalom tra stimolatori clitoridei coreani e frittatine monoporzione di dubbia edibilità, che approdai qui.
Davanti a questo.
Uova di quaglia (?) lesse presentate nude su una antipastiera che a confronto i presepi dentro gli stores cinesi sono miniature del Canova.
La zelante food blogger, cercando di condensare al massimo, descrive la faticosa esecuzione: lessare le uova ‘qualche minuto’ (…), dopodiché sgusciarle (ma sei sicura? Giura!) e costringerle in uno stampino per biscotti fino a raffreddamento.
Del prestigioso supporto in ceramica verde vomito non fa menzione, immaginiamo per modestia.
È alla seconda, coraggiosa occhiata che mi rendo conto del tone sur tone dovuto alle foglioline di misticanza sotto le uova. Se la classe non è acqua, il senso del ridicolo non è da meno.
Ve la sentite di cimentarvi in questa arzigogolata prelibatezza, tenendo conto che l’amica food blogger lo suggerisce però per le festività pasquali?
[NdR] Quanto a me, pensavo che nulla potesse più nuocere al mio senso del pudore dopo quella sera in cui ho visto un pubblico osannante davanti alla Parodi che impiattava della merda conciata da polpettone. Sbagliavo.
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